mercoledì 22 gennaio 2014

RIINA INTERCETTATO IN CARCERE



 «L’ultimo se mi riesce sarà più grosso... Se mi ci metto con una bella compagnia di anatroccoli “pa...pa...pa... patampiti” così a chi peschiamo peschiamo.... Non devo avere pietà di questi, come loro non hanno pietà». 

Intercettato Salvatore Riina, boss corleonese al 41 bis, nel carcere milanese di Opera mentre nel cortile discute col detenuto pugliese Alberto Lorusso.
Il contenuto del discorso è un'insieme di minacce e commenti su diversi soggetti:
1) Nino Di Matteo (pm antimafia):
«fa uscire pazzo»
«Ti farei diventare il primo tonno, il tonno buono... Ancora ci insisti? Perché, me lo sono tolto il vizio? Inizierei domani mattina... Minchia ho una rabbia... Sono un uomo e so quello che devo fare, pure che ho cento anni». 
«Questo Di Matteo, questo disonorato, questo prende pure il presidente della Repubblica»
«Questo Di Matteo non lo possiamo dimenticare più...»
 «E allora organizziamola questa cosa! Facciamola grossa e non ne parliamo più... Perché questo Di Matteo non se ne va... gli hanno rinforzato la scorta, e allora se fosse possibile... ad ucciderlo... una esecuzione come eravamo a quel tempo a Palermo con i militari».
«Mi viene una rabbia a me... ma perché questa popolazione non vuole ammazzare a nessun magistrato?».




2) Falcone: «Era imprevedibile, disgraziato... (...) Perciò quando ci siamo messi appresso alla macchina che parte, ci siamo andati appresso... lo seguivamo... (...) Il suo cervello ci ha portato il nostro alla pari... Fu una mangiata di pasta... Poi dice: come avete fatto? Come facevate? Niente, semplice!... (...) È andato a vedere la mattanza dei tonni. E meschino, è morto per andare a vedere la mattanza». 

3) Borsellino: «Domenica deve andare da sua madre... ah, gli ho detto, allora preparati, aspettiamolo lì... Devono essere tutte le cose pronte... logicamente si sono fatti trovare pronti. Gli ho detto: se serve mettetegli qualche cento chili in più».

4) Berlusconi: «Noi su Berlusconi abbiamo un diritto - dice Riina - sapete quando? Quando siamo fuori lo ammazziamo... Non l’ammazziamo, però. Perché noi stessi non abbiamo il coraggio di prenderci il diritto... Io lo dico con la rabbia del cuore... Io faccio il malavitoso e basta».
"Berlusconi di fronte ad Andreotti non e' niente. E' come la formica nell'olio"
"Era a livello mondiale Andreotti, altro che. Con i presidenti di tutti i Paesi europei mondiali, era un personaggio Andreotti -prosegue Lorusso- Berlusconi e' un cerca mutande e basta, un imprenditore cerca mutande che si e' buttato in politica". 



5) Rocco Chinnici: «Se ne è salito sul tetto. Ma che volete, allora ancora ne volete? Io vorrei incominciare di nuovo».«quello scappava, volava subito in aria».

6) Messina Denaro: «A me dispiace dirlo, questo signor Messina che fa il latitante, che fa questi pali (...) Questo si sente di comandare, si sente di fare luce dovunque, per prendere soldi, ma non si interessa di... (...) E a noi ci tengono sempre in galera. Però quando siamo liberi li dobbiamo ammazzare... Io ho fatto il mio dovere, ma continuate, continuate. Qualcuno, non dico magari tutti, ma qualcuno, divertitevi...».«Una papera non sono capaci a pigliare, neanche una...». 

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