sabato 13 aprile 2013

CIA









La Central Intelligence Agency (CIA)

è l'agenzia di spionaggio per l'estero degli Stati Uniti d'America, responsabile dell'ottenimento e dell'analisi delle informazioni sui governi stranieri, sulle società, sugli individui e sulla segnalazione di tali informazioni ai vari rami del governo degli Stati Uniti. Dispone inoltre di un ampio apparato militare segreto, che durante la guerra fredda è stato responsabile di diverse campagne clandestine contro governi stranieri. La sede centrale si trova a Langley, in Virginia, vicino al fiume Potomac e Washington.
L'agenzia venne costituita dal presidente americano Harry Truman nel 1947 riformando l'Office of Strategic Services (OSS), nato per la seconda guerra mondiale. La OSS si sciolse nell'ottobre del 1945, ma William J. Donovan (chiamato Wild Bill), il creatore dell'OSS, inviò una proposta al presidente Franklin Delano Roosevelt nel 1944 per chiedere la formazione di una nuova organizzazione con la supervisione diretta da parte del presidente. Nonostante la forte opposizione dei militari, del Dipartimento di Stato, e dell'FBI, nel gennaio del 1946 Truman fonda il Central Intelligence Group (CIG). Dopo il National Security Act del 1947 (che diventa effettivo il 18 settembre 1947) vengono fondati sia il National Security Council (NSC) sia la CIA.
Nel 1949, viene approvato il Central Intelligence Agency Act (chiamato anche "Public Law 110"), che permette agli agenti di usare il fisco segreto e di essere esenti dalla maggior parte delle limitazioni sugli usi del fondo federale. L'atto esenta anche la CIA dall'obbligo di rivelare "l'organizzazione, le funzioni, i funzionari, le cariche, i salari e il numero di personale impiegato". Viene inoltre creato un programma chiamato "PL-110" per trattare con i disertori o "stranieri essenziali" al di là delle normali procedure d'immigrazione, in modo tale da potergli offrire copertura e sostegno economico.
Durante i primi anni della sua esistenza, gli altri rami del governo non hanno esercitato molto controllo sulla CIA. Questo è spesso giustificato con la dura concorrenza con il KGB durante la Guerra fredda, un compito che secondo molti richiedeva la possibilità di operare anche al di fuori delle normali regole. Come risultato, scarso è il controllo governativo sulle attività della CIA. La rapida espansione dell'agenzia e l'evolversi di un senso di indipendenza sotto il comando del direttore della CIA, Allen Dulles, ha accentuato questa tendenza.
La svolta ci fu all'inizio degli anni settanta, al tempo dello scandalo Watergate. Un aspetto dominante della politica americana in quel periodo era il tentativo del Congresso di ribadire il suo potere di tutela sulle strutture esecutive del governo. Le rivelazioni sulle passate attività della CIA, come i tentativi di assassinare leader stranieri e l'illegale spionaggio interno, fornirono l'opportunità di portare avanti questo processo nella sfera delle operazioni di intelligence. Ad accelerare la caduta in disgrazia dell'agenzia furono il coinvolgimento di ex agenti CIA nello scandalo Watergate e i successivi tentativi del presidente Nixon di usare sempre la CIA per fermare le investigazioni sul caso. Nel famoso nastro – noto come la "pistola fumante" – che costrinse Nixon alle dimissioni, egli confessava al suo capo dello staff Haldeman che ulteriori investigazioni sul Watergate avrebbero "scoperto lo scheletro nell'armadio" riguardo alle operazioni nella Baia dei Porci.
Il vice direttore James R. Schlesinger aveva commissionato una serie di rapporti sui peccati passati della CIA. Questi rapporti, conosciuti eufemisticamente come "i gioielli di famiglia", furono trattenuti in seno all'agenzia fino a quando un articolo di Seymour Hersh sul New York Times rivelò la notizia che la CIA era stata coinvolta nell'assassinio di leader stranieri e teneva "file" su circa settemila cittadini americani appartenenti a movimenti pacifisti (Operazione CHAOS). Il Congresso investigò sulla CIA arrivando a nuove imbarazzanti conclusioni. Attorno al Natale del 1974 il Congresso contrastò ancora la CIA proibendo un'operazione segreta in Angola.
Successivamente fu proibito alla CIA di assassinare leader stranieri. Inoltre il divieto sullo spionaggio interno, che era sempre stato proibito dallo statuto della CIA, fu rafforzato affidando la sola responsabilità di investigazione sui cittadini statunitensi all'FBI.
Il 5 gennaio 2009 veniva annunciato che il President Elect Barack Obama aveva designato l'ammiraglio in congedo Dennis Blairquale National Intelligence Director e Leon Panetta (già Chief of Staff con l'amministrazione Clinton) direttore della CIA. Il direttore David Petraeus, in carica dal settembre 2011, si è dimesso il 9 novembre 2012 a seguito di una relazione extraconiugale.

Direttori

Sidney Souers, gennaio-giugno, 1946
Hoyt Vandenberg, 1946-1947
Roscoe H. Hillenkoetter, 1947–1950
Walter Bedell Smith, 1950–1953
Allen W. Dulles 1953–1961
John McCone 1961–1965
William Raborn 1965–1966
Richard M. Helms 1966–1973
James R. Schlesinger 1973
William Colby 1973–1976
George H. W. Bush 1976–1977
Stansfield Turner 1977–1981
William J. Casey 1981–1987
William H. Webster 1987–1991
Robert M. Gates 1991–1993
R. James Woolsey 1993–1995
John M. Deutch 1995–1996
George J. Tenet 1997–2004
Porter J. Goss 2004–2006
Michael Hayden, 2006-2009
Leon Panetta 2009-2011
David Petraeus 2011-2012
John Owen Brennan in carica dal 2013








Operazioni nella storia

Negli anni cinquanta e sessanta, la CIA avviò un programma di ricerca sul controllo della mente chiamato Progetto MKULTRA negli Stati Uniti e in Canada. Il progetto a Montreal includeva lo sviluppo di tecniche utilizzate da scienziati nazisti per influenzare e controllare il comportamento di determinate persone. Questi esperimenti, finanziati con 25 milioni di dollari, prevedevano anche tecniche di ipnosi, somministrazione di sieri della verità, droghe, messaggi subliminali e altri metodi di violenze psicologiche (es. privazione sensoriale, elettroshock, ecc.) su cavie umane (tra cui numerosissimi pazienti psichiatrici).

Europa

Nei suoi primi anni la CIA e il suo predecessore, l'OSS, tentarono di "contenere" il comunismo nell'Europa dell'est dando supporto ai locali gruppi anticomunisti; ma nessuno di questi tentativi ebbe molto successo. Tentativi di provocare rivoluzioni in Ucraina e Bielorussia infiltrando spie anti-comuniste e sabotatori incontrarono il fallimento totale. In Polonia la CIA spese parecchi anni inviando denaro e equipaggiamento ad un'organizzazione inventata e gestita dall'intelligence polacca.
La CIA ebbe più successo nei suoi sforzi di limitare l'influenza del comunismo in Francia e in Italia, soprattutto nelle elezioni italiane del 1948. Dopo la seconda guerra mondiale, la CIA fu lo strumento attraverso cui si organizzò la rete Gladio, una rete segreta di organizzazioni militari anticomuniste – che talvolta reclutava individui di estrema destra – in Italia e in altre parti dell'Europa occidentale.


Accuse di arruolamento di ex nazifascisti - Operazione Paperclip.

Tra le numerose accuse rivolte all'OSS e alla CIA – in parte confermate anche a seguito della desecretazione di documenti riservati statunitensi e britannici – vi è, tra le altre, quella di aver aiutato e reclutato alcuni nazisti di alto grado, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Fra questi il generale Reinhard Gehlen, coinvolto comunque nel complotto per l'attentato a Hitler del 20 luglio 1944, e che aveva diretto la sezione dei servizi di informazione della Wehrmacht addetta al controllo del fronte orientale e dell'Unione Sovietica. Al generale Gehlen, date le sue estese risorse informative sull'Unione Sovietica, fu concesso di mantenere intatta la sua rete di oltre 400 spie dopo la guerra al servizio degli Stati Uniti. L'organizzazione di Gehlen presto divenne una delle fonti primarie di intelligence durante la guerra fredda, e formò la base di quella che a partire dal 1956 divenne l'agenzia di intelligence tedesca, la Bundesnachrichtendienst (BND).
Da diversi documenti sono emersi forti sospetti relativi ad un vasto piano organico - nel quadro della Guerra fredda – organizzato dai servizi segreti USA al fine di reclutare ufficiali tedeschi e nazisti anche di primo piano già prima della fine del secondo conflitto mondiale. Tra i nazisti che sarebbero stati protetti o avrebbero collaborato con l'intelligence statunitense spiccano i nomi di Klaus Barbie, Eugen Dollmann (addetto al controllo del governo della RSI), del colonnello Otto Skorzeny (liberatore di Mussolini tenuto prigioniero sul Gran Sasso e tra i maggiori animatori della rete ODESSA, concepita per favorire la fuga di migliaia di nazisti in Sudamerica), il maggiore Karl Hass (condannato all'ergastolo con Erich Priebke per l'Eccidio delle Fosse Ardeatine e coinvolto in diverse indagini relative alla Strategia della tensione) e il capitano SS Theodor Saevecke, capo in Lombardia della SIPO-SD (Polizia e Servizio di Sicurezza) e responsabile della strage di Piazzale Loreto e quella consumata a Corbetta (Milano). Tra gli italiani arruolati dai servizi USA figurerebbe il nome del principe Junio Valerio Borghese, ex comandante della Xª Flottiglia MAS.[senza fonte]
In un'intervista il Presidente della Repubblica emerito Francesco Cossiga racconta di essere stato contattato da agenti della C.I.A. che lo "pregarono" di non investire dell'incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri Giulio Andreotti, considerato dall'intelligence "aperto" nei confronti dell'Est.[senza fonte]


Iran 

Mentre l'Europa si andava stabilizzando lungo la cortina di ferro, la CIA negli anni cinquanta tentò di diminuire l'influenza sovietica nelle altre parti del globo, specialmente nel terzo mondo. Con l'incoraggiamento del direttore Allen Dulles, le operazioni clandestine divennero presto la componente dominante dell'organizzazione. Inizialmente si dimostrarono piene di successo: nel 1953 in Iran la CIA depose il governo democraticamente eletto di Mossadegh, dopo il suo tentativo di trattenere di più delle riserve di petrolio del paese e rimosse l'influenza comunista del forte Partito Comunista iraniano (Operazione Ajax). La CIA è definita come organizzazione terroristica dall'Iran.


Guatemala 

Nel 1954 in Guatemala (operazione PBSUCCESS), la CIA con un budget limitato organizzò la deposizione del governo democraticamente eletto di Jacobo Arbenz Guzmán e lo rimpiazzò con il governo dittatoriale del generale Carlos Castillo Armas. Tuttavia l'opposizione popolare e la nascita della guerriglia nel 1960 costrinse il Paese (sempre sotto l'influenza della CIA) a un susseguirsi di colpi di stato e governi non democratici. L'instabilità creata da queste operazioni portò a una guerra civile che si protrasse fino al 1996.


Cuba

Le limitazioni alle operazioni coperte su larga scala divennero evidenti durante l'invasione organizzata dalla CIA alla Baia dei Porci a Cuba nel 1961. Il fallimento imbarazzò la CIA e gli Stati Uniti sul palcoscenico mondiale, visto che il presidente cubano Fidel Castro sfruttò l'insuccesso dell'invasione per consolidare il suo potere e legarsi strettamente all'Unione Sovietica. Ad ogni modo, la CIA tentò numerose volte di assassinare senza successo il capo di stato cubano come parte della sua operazione Mongoose.


Vietnam 

Dopo la Baia dei porci le operazioni della CIA divennero meno ambiziose e si legarono strettamente alle operazioni militari statunitensi in Vietnam. Fra il 1962 e il 1975 la CIA organizzò nel Laos un gruppo noto come Esercito Segreto e coordinò una flotta di aeroplani nota come Air America per prendere parte nella guerra segreta in Laos, una parte della guerra del Vietnam.


Cile

Dopo l'elezione del presidente socialista Salvador Allende nel 1970 la CIA lavorò segretamente per impedirgli di assumere l'incarico attraverso la corruzione di ufficiali cileni. Questo tentativo fallì, cosicché la CIA cospirò per un colpo di stato con le fazioni anti-Allende, ma alla fine il progetto abortì (progetto FUBELT).
Tre anni dopo Allende fu deposto dal leader militare Augusto Pinochet. È stato asserito che la CIA fosse dietro il colpo di Stato, sebbene niente sia stato completamente confermato o contraddetto. Il comitato Church, che investigò sul coinvolgimento statunitense in Cile durante questo periodo, stabilì che "non c'è alcuna chiara prova di diretta assistenza al colpo di Stato, nonostante molte asserzioni di tale aiuto". Nel 2000 inoltre la CIA negò di aver supportato il golpe.
Il rapporto del comitato Church inoltre mostrò che la CIA giocò un ruolo preminente dopo il colpo di Stato del 1973: "lo scopo delle operazioni segrete immediatamente successive al golpe era di assistere la Junta nell'ottenere un'immagine più positiva, sia in patria che all'estero, e nel mantenere l'accesso alle leve di comando del governo cileno. Un altro scopo, in parte raggiunto col lavoro fatto presso l'organizzazione dell'opposizione prima del golpe, era di aiutare il nuovo governo a organizzare e implementare le nuove politiche. I fascicoli di progetto lo hanno documentato. I collaboratori della CIA erano implicati nel preparare un iniziale piano economico onnicomprensivo che è servito come base per le più importanti decisioni economiche della Junta".


Nicaragua

Nei primi anni ottanta, dopo la deposizione del dittatore Somoza in Nicaragua, la CIA sostenne e armò i Contras, forze opposte alla junta sandinista marxista. Il Congresso statunitense approvò l'Emendamento Boland che proibiva ogni sostegno ai Contras. L'amministrazione Reagan violò l'emendamento usando i profitti della vendita di armi all'Iran per sostenere i Contras (scandalo Iran-Contras). Parte della campagna della CIA per deporre il governo del Nicaragua includeva l'utilizzo di bombe nei porti nicaraguensi, cosa che comportò l'affondamento di una nave mercantile. Questo fu provato da una decisione della Corte Internazionale di Giustizia nel caso Nicaragua contro Stati Uniti, in cui fu ordinato agli Stati Uniti di pagare le riparazioni al Nicaragua, ma gli USA ignorarono il verdetto della corte.
L'11 settembre 2001 e le "extraordinary renditions". Dopo l'11 settembre 2001, con la motivazione della lotta al terrorismo, la CIA ha effettuato numerose operazioni in Europa e non solo (conosciute come "extraordinary renditions"), come il rapimento dell'imam egiziano Abu Omar, avvenuto a Milano il 17 febbraio 2003 con la presunta collaborazione di uomini del SISMI, il servizio segreto italiano. Nell'ambito di tali operazioni, ha inoltre utilizzato una rete di prigioni segrete (molte delle quali in Europa), come ammesso dal presidente Bush nel settembre 2006.
Per il sequestro di Abu Omar, nel dicembre 2006 la Procura di Milano ha rinviato a giudizio Nicolò Pollari, ex-direttore del SISMI, insieme a 34 persone. Tra gli indagati rientrano 26 agenti della CIA, tra cui il capo dell'intelligence Usa in Italia, Jeff Castelli, e l'ex-capocentro di Milano, Robert Seldon Lady (quest'ultimo coinvolto anche, tramite Mario Scaramella, nella vicenda relativa all'attività della Commissione parlamentare italiana sul dossier Mitrokhin).
Sempre nell'ambito delle inchieste sulle extraordinary renditions, nel febbraio 2007, in Germania, i magistrati di Monaco di Baviera hanno richiesto l'arresto di 13 presunti agenti della CIA in relazione al sequestro del tedesco-libanese Khaled el Masri, con l'accusa di privazione della libertà e pericolose lesioni.
Il 16 febbraio Nicolò Pollari, Marco Mancini, altri funzionari del SISMI e 26 agenti della CIA (tra cui Robert Seldon Lady e Jeff Castelli) sono stati rinviati a giudizio per concorso in sequestro di persona riguardo al rapimento di Abu Omar. Il processo si aprirà l'8 giugno 2007 a Milano. Il 28 febbraio gli Stati Uniti hanno dichiarato ufficialmente che non concederanno l'estradizione chiesta dal Ministero della Giustizia italiano per i 26 agenti della CIA accusati del rapimento. È il primo caso di processo aperto sulle "extraordinary renditions".


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